Global Passport Project: progetto europeo in Blockchain firmato sud Italia

Global Passport Project: progetto europeo in Blockchain firmato sud Italia

 

Global Passport Project (www.globalpassportproject.org) è un progetto ideato da Kosmopolis, associazione di promozione sociale che contribuisce all’idea e alla pratica di una cittadinanza globale. Radicata a Napoli, è impegnata in progetti di formazione e critica sociale nelle scuole, e in corsi di citizen journalism con i migranti.

Il progetto è stato sviluppato con l’ausilio della Blockchain da Intuizioni Creative, una delle poche società del territorio Pugliese che lavora mediante questo innovativo metodo di conservazione dei dati. È composta da professionisti esperti nei campi dell’informatica e del marketing, che lavora nel campo da più di 15 anni. È anche la società che ha avuto l’iniziativa di creare un Contratto di rete Soggetto denominato Rete del Mediterraneo.

Il progetto Global Passport Project fornisce strumenti innovativi e rivoluzionari per proteggere e promuovere i diritti umani e la cittadinanza globale nei processi migratori. Il titolare di Intuizioni Creative, Antonio Dibattista, ha risposto ad alcune domande per aiutarci a comprendere meglio questi strumenti.

 

  • In che modo il migrante può trarre vantaggio da questo progetto?

Uno dei problemi principali di un migrante è quello di farsi riconoscere presso le ONG, i centri di accoglienza o in qualsiasi altra struttura di supporto. E spesso c’è bisogno di documenti di fondamentale importanza: certificati medici, passaporti, carte d'identità, vaccinazioni. Purtroppo durante il viaggio il migrante può perdere i documenti, oppure possono venire confiscati, o rovinarsi e diventare illeggibili.

Per questo motivo, il primo strumento che abbiamo sviluppato, denominato Doc Wallet, consente di archiviare i propri documenti in un ambiente sicuro e non gestito da multinazionali ed enti governativi/militari. Il migrante infatti tramite il proprio smartphone può effettuare delle fotografie ai propri documenti, nominarli e caricarli sulla Blockchain ed IPFS (InterPlanetary File System). In seguito quando vorrà, potrà selezionare quali documenti condividere e generare un token numerico da comunicare all'operatore, che tramite il portale www.gppadmin.org potrà visualizzarli e scaricarli.

La seconda sezione, prevalentemente utile per fornire aiuto tecnico, è chiamata Around Me, e mostra su una mappa varie strutture di supporto, suddivise per categoria (assistenza legale, assistenza medica, corsi di lingue, etc.). Il migrante può visualizzare quindi il percorso per raggiungere la struttura, contattarla telefonicamente o mandare un messaggio direttamente dall'applicazione.

L’ultima sezione, denominata Abuse Alarm, è utile per documentare eventuali abusi subìti, inviando all'Associazione Kosmopolis delle fotografie, un testo descrittivo e facoltativamente il proprio nome e la propria posizione geografica. Anche in questo caso le fotografie sono memorizzate sulla Blockchain e su IPFS, le cui informazioni contenute all’interno sono crittografate.

 

  • Perchè la Blockchain? 

Il motivo principale è quello della censura: può capitare, infatti, che per diverse ragioni le nazioni, le organizzazioni militari e/o statali possano oscurare o bloccare l'accesso ai server, e non permettere più al migrante di poter raggiungere i propri documenti. Tramite la Blockchain e IPFS questo problema è risolto, perchè le informazioni non sono presenti su server centralizzati di multinazionali, ma su centinaia di computer dislocati in tutto il mondo.

Il secondo motivo è quello della sicurezza: infatti, se un hacker dovesse accedere al nostro server, non potrà mai entrare in possesso dei dati sensibili dei migranti, dato che sono presenti sulla Blockchain e su IPFS, e non sul nostro server. Tutte le informazioni memorizzate sulla Blockchain e su IPFS sono crittografate con la chiave privata del migrante, presente solo sui dispositivi smartphone dei migranti e non sul server.

 

In conclusione va sottolineato che, grazie al lavoro della società Pugliese e dell’Associazione Kosmopolis, il progetto si è classificato primo in Europa tra 9 contendenti. Questo dimostra che ci sono persone validissime che hanno scelto di rimanere nella propria terra, facendo valere la propria competenza nel campo della digitalizzazione.